giovedì 7 luglio 2011

OT, pretty much OT

This post will be in English, as I am so fuious, that I want all of my friends to understand it!
New apartment in Jerusalem. The landlord already had an internet connection and some internet services. One of them is I n t e r n e t R i m o n. For those who don't know it provides so-called and self-declared kosher internet. It means that it claims to block porno-pedo-violence-etc web site. Well, do you remember www.ilmacom (on blogspot), my other blog? Well THAT website is blocked. I have no access to it even from my blogger profile.
Unless of course I connect to a hotspot or to someone's unsecure connection, that doesn't have Internet Rimon, which seems to be pretty difficoul in the area we are living.

All of this made me think that:

1) I have to speak with the landlord.

2) People are really wierd, in thinking that if someone takes decisions for you and choose what you have to watch, you are safe. And that's how the world should go.

3) People pretend not to see that there are loads of way to go around the limits you put to yourself, not to speak about those others are giving to you.

Surfing on the web, I've found lots of positive comments about web filters, especially from parents. Teenagers' parents but even parents of 3 year old children. Now we have a three years old. A part from the fact that we would never leave him alone in front of the internet, we tend to think that, even if he is very intelligent, he still can barely recognise the letters: how can he surf the web??

As regards teenagers... well... we don't have yet teen kids, so I don't want to pretend to know how it is, but still, shouldn't be better not be lazy and try to speak/work/teach our children, especially when the are growing up into adults. I mean, we all know we can say thousands of time to a teenager "put your helmet on when you drive your scoooter", then we will never know wether he will do it when s/he is alone around the corner. And of course we can choose not to buy him/her a scooter at all, but this will never mean he will go on someoneelse's scooter with or without helmet. Why should internet be different?

Finally, a general note. People are afraid of their teenager (or themselves) bumping into a "strange" website. Bumping? I have been using internet for the past two decades. It never happened to me to bump unintentionally into a "strange" website. Of course Mr. Google results may be not always fit to all ages and purposes, but it doesn't take a long to realise it.

Dont' you think education would work more then censorship?

domenica 22 agosto 2010

minestra di zucca e peperoni

Se in famiglia c'è un vegetale ostico, è il peperone. Siccome però d'estate sembra obbligatorio mangiarlo e so che esistono circa cinquemila modi per tentare di renderlo più digeribile per gli stomachini delicati, mi permetto di mettere anche il mio suggerimento a mo' di cappello introduttivo alla ricetta: i peperoni io li spello da crudi, li pelo, come fossero un frutto. Ci vuole una certa cautela, perché altrimenti si finisce col buttare via metà del vegetale o col tagliarsi metà del polpastrello, ma è un lavoro che merita. Nulla a che vedere con lo spellarli dopo averli arrostiti o altri rimedi. Poi ognuno farà come vuole, perché - si sa - la propria soluzione è sempre la migliore.
Venendo alla minestra in sé:

700 gr. di zucca estiva - peso netto
350 gr. di peperoni rossi (pelati da crudi!!!)
150 gr. di patate
1 cipolla
2 lt. di brodo vegetale
qualche rametto di timo
prezzemolo
olio evo

sale e pepe
una manciata di semi di zucca secchi

Affetto la cipolla e la soffriggo leggermente nell'olio. Aggiungo la zucca, i peperoni, le patate a pezzetti e il timo e lascio insaporire per qualche minuto. Poi aggiungo il brodo vegetale e lascio cuocere piano piano per circa 40 minuti. Infine aggiungo un po' di prezzemolo e frullo con un frullatore ad immersione. Assaggio e aggiusto di sale e pepe. La servo con alcuni semi di zucca e (se chalavì) con un cucchiaino di panna da cucina.
Ottima tiepida, nelle sere d'estate.

venerdì 26 marzo 2010

Viva, viva, viva l'Inghilterra!

Apro con questo post una (si spera) interessante serie di piatti stimolati dalle mie frequentazioni londonesi. Si tratterà di piatti più o meno tradizionali, adattati alle esigenze di una cucina kasher e anche un po' al mio gusto. Oggi comincio con una "pie". Le pie sono una specie di ossessione nel Regno Unito, di carne, di pesce, di frutta, di tutto di più. Il procedimento per altro è semplicissimo: prendi un po' quello che ti pare, condiscilo, mettilo in una teglia e coprilo con pasta sfoglia o pasta brisé o di una sfoglia fatta in casa (meglio!)a secondo dei gusti e delle disponibilità. Il tutto va in forno finché non è cotto. E poi si mangia. Banale, no?
Per cominciare quindi ho preparato una ricetta che ho trovato e riadattato da una rivista di cucina locale. Si chiama Pie di würstel e porri e queste sono le dosi per circa 6 persone

Per il ripieno
3 porri
1 mela grossina
6
würstel o salsicce di manzo
250 ml di brodo vegetale o acqua
1 cucchiaio di farina
1 cucchiaio di senape
2 cucchiai di olio

Per la pasta (a occhio: dipende dalle dimensioni della teglia che si usa)
farina
2 parti di acqua e 1 parte di olio
pizzico di sale
o in alternativa 1 rotolo di pasta brisé pronto
un uovo leggermente sbattuto

Scaldo l'olio in padella e ci rosolo i
würstel per qualche minuto, poi li metto da parte. Intanto pulisco, lavo e affetto grossolanamente i porri, poi li metto nella solita padella (dove ci sarà sempre il sugo dei würstel) e li soffriggo due o tre minuti. Abbasso la fiamma e lascio cuocere dolcemente per una decina di minuti. Sbuccio e taglio a quadratini la mela, la aggiungo i porri e faccio cuocere un altro paio di minuti. Aggiungo la farina e subito dopo la senape e mescolo bene, aggiungendo il brodo caldo. Poi trasferisco il tutto in una teglia, che copro e sigillo con la pasta fatta a mano o con la pasta brisé.

Spennello la superficie con l'uovo sbattuto e inforno a forno già caldo a 190° per circa 50 minuti o fino a che il pie non è ben colorito.
Ora una piccola nota sulla pasta. Nella ricetta che ho trovato sulla rivista consigliava la parta brisé. A me invece è venuto in mente di utilizzare la ricetta della pasta che uso per le buricche (ad una altro momento la ricetta di questi pasticciotti ripieni). Gli ingredienti sono semplicemente farina acqua olio e poco sale. Il trucco per renderla friabile sta tutto nell'impastare la farina con acqua e olio molto caldi e ripegare la pasta più volte nella lavorazione.
Enjoy!

domenica 8 marzo 2009

Hamantashen

Ancora Purim! Questa volta con la più classica delle ricette dal mondo ashkenazita: le Hamantashen. Questi dolcetti hanno la tipica forma di triangolo (come il cappello del perfido Amman della storia di Ester!) e possono essere fatti con diversi ripieni. Quelli che ho fatto stasera è il classico con i semi di papavero, ma si possono riempire con prugne, cioccolata o semplicemente marmellata a secondo dei vostri gusti.

Per circa 45 pezzi:
Impasto:
500 gr farina
300 gr margarina
2 cucchiai di zucchero
2 uova
buccia grattata di un limone
due goccine di essenza di vaniglia
un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
Ripieno:
150 gr di semi di papavero
150 ml di acqua (o latte di soya)
1 cucchiaio di margarina
due cucchiai di miele
4 cucchiai di zucchero
125 gr di uvetta tritata
un cucchiaio di noci tritate
succo di un limone
un cucchiaio di cannella in polvere

Fate una pasta mescolando tutti gli ingredienti; ricavatene una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigo. Intanto in un pentolino mettete tutti gli ingredienti per il ripieno e portate a ebollizione. Fate bollire per circa 7-10 minuti, fino ad ottenere un composto piuttosto consistente. Quando si sarà ben raffreddato, stendete la sfoglia alta circa 3 mm. Ricavate dei cerchi con il bordo di un bicchiere e su ciascuno mettete un abbondante cucchiaino dell'impasto. Chiudete i dolcetti a triangolo, formando una specie di piramide senza vertice e lasciando che si veda il ripieno. Infornate a 170° per 30-35 minuti. Lasciate raffreddare e, volendo, cospargete di zucchero a velo.
Per il ripieno di prugne: Frullate 250 gr di prgne secche snocciolate con 80ml di succo di arancia. Aggiungete 2 cucchiai di miele e un cucchiaio di noci tritate.

giovedì 5 marzo 2009

Farsotti (bianchi)

Tra pochi giorni sarà Purim!
Preparati i costumi per tutta la famiglia (nella fattispecie un folletto, una fatina del mare e un oceano), eccomi alle prese con le cibarie. In particolare ho incominciato a preparare le mishloach manot: i regali mangerecci che ci si scambia in occasione della festa.
Ringraziamenti mai sufficienti alla signora Benjamin di Milano che ormai anni fa mi insegnò i farsotti bianchi, meravogliosi dolcetti tripolini fatti di frutta secca ripiena.


Per circa 35 pezzi:
150 gr di mandorle pelate e tritate
75 gr di zucchero a velo
7-8 cucchiai di acqua
essenze per cucina: ho usato limone, acqua di rose e vaniglia (ma anche arancia, mandorle, oppure un po' di rum o grand marnier)
frutta secca: ho usato fichi, datteri e noci (vanno bene anche albicocche, pesche, prugne...)

Unire mandorle e zucchero e aggiungere piano l'acqua. Dovete ottenere un impasto umido, ma che sia facile da maneggiare e non si appiccichi da tutte le parti. Dividete l'impasto in tre parti (o comunque a secondo di quanti tipi di essenze volete usare) e aggiungete a ciascuna poche gocce di essenza. Tagliate a metà fichi e datteri (snocciolati). Aprite le noci e spaccate i gherigli a metà (o compratele già pronte...). Spolveratevi le mani di zucchero a velo e formate con gli impasti delle palline che metterete dentro i fichi e i datteri e tra due metà di gherigli. I miei abbinamenti sono stati: fichi-limone, datteri-acqua di rose e noci-vaniglia, ma si possono fare liberamente, seguendo il proprio gusto. Mettete ogni frutto in un pirottino di carta. Si conservano bene in frigo, chiusi per qualche giorno.